Aprendo lo sguardo alla bellezza del mondo ho scoperto la gioia di realizzarmi in un vino che riflette il mio esclusivo rapporto col vigneto, dove non esiste una varietà e un territorio migliore perchè in natura non esistono ingiustizie.
Un vino che racconta la sua storia col gusto di tutte le forze che hanno creato e trasformato il frutto nello stesso modo in cui hanno creato e trasformato l'uomo fin dall'origine.
L'origine della vita, della morte dei sogni, a cui ora rispondo con l'armonia di un vino che non ha il gusto dell'uva, che fermenta e muore perché è mortale, ma della sua memoria, che fermenta e vive perché è eterna.
La stessa eternità che vive in me per ricordarmi chi sono, perchè sono il frutto di una coscienza che si riflette nel mondo e il vino è il frutto del mio mondo che si riflette in ogni coscienza.
Un mondo che realizzo nel vigneto per ritrovare il senso della mia stessa origine con l'armonia e la bellezza, non la produzione.
Nessuna potatura, perché non voglio ferire le piante.
Nessuna concimazione, perché la purezza del suolo è alla base della purezza dei frutti.
Nessun diradamento, perché le piante sanno quello che fanno.
Nessun trattamento, perché la malattia è solo un riflesso della mia stessa coscienza.
Coltivo l'armonia della natura nella purezza dei frutti per trasformarla in un vino che diventa piacere, salute e ispirazione, con l'armonia dello stesso pensiero che ha creato il mondo.
Un vino universale, che esalta ogni piatto e risuonare ad ogni assaggio, perché le bottiglie possono restare aperte per mesi.
Un vino unico, che riflette chi sono, perché anch'io sono un frutto che si realizza in ogni bottiglia.